Cicatrice da parto cesareo
Indicazioni e consigli per prendersi cura della ferita da taglio cesareo
La cicatrice da parto cesareo è una ferita che deriva dall’incisione chirurgica della parte addominale e dell’utero al fine di estrarre il bambino dal ventre materno e può avvenire in senso verticale o longitudinale.
La lunghezza della cicatrice da cesareo
La cicatrice da cesareo è conseguente all’incisione che viene effettuata sull’addome della futura mamma nei casi in cui il parto non avvenga per la tradizionale via “vaginale”. In alcune circostanze si rende necessario, infatti, un’incisione chirurgica per facilitare l’estrazione del feto dall’utero materno. Questo taglio, lungo all’incirca dagli 8 ai 15 cm, può estendersi in senso longitudinale, in corrispondenza cioè della linea centrale dell’addome, partendo dalle pelvi, o in senso trasversale, al di sopra del pube.
Quanto ci mette a guarire la ferita da parto cesareo?
Dopo il parto cesareo, i punti di sutura favoriscono la chiusura della ferita chirurgica, che avviene nell’arco di 15 giorni. Il consolidamento dei tessuti richiede, invece, alcuni mesi. Subito dopo l’operazione la ferita che risulta dall’incisione presenta una colorazione rossastra o rosata. Dopo alcune settimane, la ferita regredisce in maniera naturale e il colore tende a scurirsi a seconda della propria carnagione. Dopo un anno, la cicatrice tende a schiarirsi fino ad assumere una tonalità chiara o bruna, divenendo sempre più simile alla tonalità della pelle e trasformandosi in un segno sottile, quasi impercettibile.
Come prendersi cura della ferita da cesareo
A seguito di un parto, sono necessari alcuni accorgimenti per prendersi cura della ferita da taglio cesareo e favorire un’ottimale cicatrizzazione. Nelle ore successive al parto potrà comparire una sensazione di bruciore o dolore a livello della zona dove è stata effettuata l’incisione, soprattutto quando ci si muove per cambiare posizione nel letto o per alzarsi. È possibile trattare questo sintomo con un analgesico, avendo prima consultato il medico. Questi sintomi dovrebbero regredire nel giro di una o due settimane al massimo. È necessario poi prendersi cura della ferita trattandola, fin da subito, seguendo le indicazioni del medico: il taglio deve rimanere coperto e disinfettato fino alla completa guarigione stando attente ad evitare colpi o sfregamenti in quella zona. Una volta che la ferita risulterà rimarginata sarà possibile pulirla con acqua e sapone neutro, tamponata senza sfregare, e lasciata asciugare all’aria per qualche minuto. In linea generale ecco alcuni consigli utili:
- Fate sempre riferimento al proprio medico o al dermatologo.
- Proteggete la cicatrice dal sole.
- Mantenete idratata la pelle specialmente nella zona del taglio.
- Adottate un regime alimentare ricco di frutta e verdura per nutrire la pelle e favorire la rigenerazione dei tessuti.
Linee guida per attenuare esteticamente la cicatrice da cesareo
Vediamo ora qualche indicazione utile per migliorare la cicatrice da cesareo:
- Massaggio: una volta che la ferita è rimarginata e non provoca più dolore è possibile massaggiarla con movimento delicati e prodotti specifici. Se questa azione viene effettuata quotidianamente nel tempo può aiutare ad appiattire la lesione.
- L’applicazione di prodotti cosmetici e rimedi naturali ad uso topico che contengano ingredienti con elevate proprietà rigeneranti per il tessuto. Questi prodotti aiutano a ridurre lo spessore e a migliorare la colorazione del tessuto.
- L’uso di gel e cerotti in silicone.
- Laser terapia per migliorare l’aspetto dei tessuti, da effettuare presso centri medici specializzati.
- La chirurgia estetica, consigliata in quei casi in cui risulti esteticamente sgradevole o causi una deformazione dell'addome, come nel caso della cosiddetta "pancia a grembiule" o della formazione di cheloidi particolarmente gravi.
Possibili complicanze e rimedi
In alcune donne la cicatrice da parto cesareo con il tempo diventa un segno molto sottile quasi impercettibile, in altre, a volte, possono insorgere aderenze o cheloidi. Cosa fare in questi casi? In caso di aderenze è necessario intervenire chirurgicamente. Nel caso si sviluppi un cheloide invece è possibile intervenire con infiltrazioni locali di cortisone che riducono lo spessore e calmano il rossore.