Pap test
Cos’è, come si esegue e quando farlo
QUANTO E’ COMUNE IL CANCRO CERVICALE?
Per molto tempo il tumore al collo dell’utero ha rappresentato la forma più frequente di cancro nelle donne. Oggi la situazione è profondamente cambiata, grazie alla prevenzione, e il tumore alla cervice uterina si colloca a livello mondiale al quarto posto tra i tumori più comuni nelle donne. In Italia il tumore alla cervice uterina rappresenta l’1,3% dei tumori diagnosticati alle donne e si trova al quinto posto per frequenza nelle donne sotto i 50 anni. Nel mondo occidentale il numero dei casi e quello dei decessi continuano a diminuire grazie soprattutto al Pap-test e alla successiva introduzione del test per la ricerca del DNA di Papillomavirus (HPV), due esami molto efficaci per la diagnosi precoce.
COS’E’ IL PAP TEST
È un test molto semplice che richiede solo pochi minuti, è indolore, può dare un leggero fastidio a seconda della sensibilità di ogni donna ma non ha alcuna complicanza o controindicazione. Non ci sono tagli, non ci sono iniezioni, non ci sono punti di sutura. Uno speculum di plastica viene inserito nella vagina e un piccolo pennello viene delicatamente ruotato all'interno della cervice per raccogliere le cellule. L’operatore preleva quindi una piccola quantità di materiale dal collo dell’utero e lo dispone su un vetrino fissandolo con uno spray. Questo materiale verrà poi mandato in laboratorio dove verrà eseguito un esame citologico. Negli ultimi anni nelle donne sopra i 30 anni si effettua l’HPV-DNA test, che si effettua con le stesse modalità del Pap test, e solo se questo darà esito positivo si effettuerà poi anche il Pap test.
A COSA SERVE IL PAP TEST
Il Pap test è utile per identificare le lesioni precancerose che nel tempo possono dar origine ad un tumore della cervice uterina. E’ stato dimostrato che il 99% dei tumori alla cervice uterina ha come causa l’infezione da Papillomavirus e che l’80% delle donne contrae l’infezione nel corso della propria vita. È bene chiarire che, anche se il tumore al collo dell’utero dipende principalmente da infezioni virali, la maggioranza delle infezioni da HPV si risolvono spontaneamente o comunque anche se ciò non accade non danno per forza origine ad un tumore. Il processo tumorale è in genere lento: sono necessari circa 10-15 anni prima che l’infezione da HPV, una volta instauratasi, porti allo sviluppo del cancro. Nelle donne che si sottopongono regolarmente ai controlli, si ha quindi il tempo necessario per rilevare l’infezione e diagnosticare eventuali lesioni precancerose che, se non trattate, potrebbero evolvere verso un tumore invasivo. Ricordiamoci che è possibile dunque fare prevenzione grazie al Pap test, disponibile da diversi anni e offerto in tutte le regioni italiane alle donne a partire dai 25 anni.
DIFFERENZE TRA PAP TEST E HPV-DNA
Il test HPV ha lo scopo di identificare ceppi di Papillomavirus ad alto rischio oncogeno mentre il Pap test serve ad individuare precocemente lesioni precancerose che potrebbero nel tempo sviluppare il tumore alla cervice uterina. Il test HPV è molto più sensibile e specifico ed è in grado di identificare con maggior anticipo le donne ad alto rischio di sviluppare una lesione cancerosa e quindi è possibile fare il test meno frequentemente.
QUANDO E OGNI QUANTO EFFETTUARE IL PAP TEST
Il Pap test viene consigliato a tutte le donne comprese tra i 25 e i 65 anni. Negli ultimi anni viene riservato alle donne tra i 25 e i 30 anni da ripetersi ogni tre anni in caso di negatività, mentre nelle donne sopra i 30 anni viene offerto l’HPV-DNA test da ripetersi ogni 3-5 anni in caso di negatività. Questo test, sia che si tratti di Pap test che di HPV-DNA test, non va effettuato durante le mestruazioni (almeno 5 giorni prima o dopo) e non devono esserci perdite di sangue in atto. Si dovrebbero inoltre evitare rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti per non compromettere l’efficacia del test. Le donne in gravidanza possono sottoporsi tranquillamente al test ma è buona accortezza informare per tempo il medico. Anche per le donne in assenza di rapporti è bene aderire al programma di prevenzione offerto dal Pap test. Ricordiamo infine che la vaccinazione da Papilloma Virus non esonera dal programma di prevenzione: essa, infatti, protegge solo contro i ceppi del virus maggiormente diffusi e che più facilmente possono sviluppare un tumore.
Si stima purtroppo che solo il 60% della popolazione si sottoponga regolarmente al programma di screening per la prevenzione del tumore al collo dell’utero: informarsi correttamente e sensibilizzare rispetto all’importanza della prevenzione potrebbe salvare molte vite.
SARA NOTARANTONIO
Ostetrica